Quarta di copertina
«Monica Vitti racconta qui per la prima volta la sua vita, e lo fa da par suo. Una curiosa, sincerissima, confidenziale autobiografia “involontaria”, come dichiara lei stessa – parole e fatti scivolati sulla pagina con leggerezza – in cui il lettore non trova nulla celebrativo, nulla di gelidamente ufficiale, nulla di già noto. [...] Che cosa c’è in Sette sottane? C’è, appunto, Monica Vitti, quella vera, che si è fatta da sé, che ha avuto bisogno di recitare prima ancora che di respirare, la bellissima che non era considerata tale, la creatura piena di slanci e di affetti, l’attrice di successo in mille tournée che detesta viaggiare e ha una gran paura dell’aereo, che perde tutto, che brucia l’arrosto... Nonostante le apparenze, non è stata un’esistenza facile, la sua, ma persino il racconto degli avvenimenti più tristi risulta irresistibilmente comico: un’allegria senza pari percorre infatti tutto il testo e il lettore, alla fine, ha l’impressione di aver conosciuto una persona davvero straordinaria e di avere un’amica in più.»
Descrizione
Autobiografia ‘classica’ sostenuta, tuttavia, dalla cornice finzionale di un’intervista, per certi aspetti simile all’operazione compiuta da Valeri in Bugiarda no, reticente.
Vitti ripercorre la sua infanzia attraverso stralci autobiografici che imitano l’andamento intermittente della memoria. – a cura di Federica Piana