Quarta di copertina
«Scrittrice avvezza a formidabili capriole, Chiara Francini si abbandona, questa volta, a una trascinante confessione autobiografica, non professionale ma umana. Il suo è il romanzo di formazione di una ragazza di provincia che, imbevuta di sogni, si lancia nella vita per metterli in atto senza risparmiarsi, bruciandosi talvolta la pelle, con fatica e caparbietà. Ed è anche, nella seconda parte, una riflessione illuminante e profonda, talvolta grave, sulla tirannide del denaro e del potere che governa i comportamenti umani e, in chiusura, sulla condizione di ogni donna: quella di essere sempre dilaniata fra realizzazione personale e desiderio di maternità. Ovvero di essere destinata a una felicità, per definizione, mutilata. «Perché la parte più complessa per una donna è nascere tale. Bello e terrificante.»
Descrizione
A differenza dei suoi romanzi di formazione, "Non parlare con la bocca piena", "Mia madre non lo deve sapere", "Un anno felice" e "Il cielo stellato fa le fusa", in "Forte e Chiara" Francini elabora un'autobiografia che potremmo definire confessionale, in particolare nell'esprimere la sua evoluzione come donna, da persona che si sente «fuori luogo, fuori dai denti e fuori misura» a persona in grado di accettare la propria identità. In particolare il topos dello specchiarsi prevale sui molti elementi che vanno a comporre un'autobiografia a metà strada tra quella classica e il memoir. Francini riflette sul superamento di barriere che si rispecchiano dal personale al sociale, attraverso elementi che appartengono al romanzo di formazione da un lato, alla vera e propria autobiografia dall'altro, per giungere quindi alle riflessioni sul denaro, sul potere e sulla condizione femminile. – a cura di Gabriele Prosperi